Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 25 aprile 2024

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica
Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione.

1. Si dà troppo spazio alla candidatura di quella sciagurata di Ilaria Salis alle elezioni europee. Siamo di fronte alla solita arma di distrazione di massa utile a far distogliere lo sguardo dell'opinione pubblica dai problemi che contano (vedi punto 2). L'unico aspetto interessante della candidatura della Salis è che dimostrano come le elezioni siano solo puro teatro che non influisce sui destini né dei singoli né dei popoli europei. Puro intrattenimento orientato alla distrazione delle masse mentre le élites hanno già deciso i nostri destini nella nostra totale inconsapevolezza.

Il 25 aprile e La Canzone del Piave

Poco fa ho assistito all'omaggio al Milite ignoto del Presidente della Repubblica e degli esponenti del governo mentre erano schierate le rappresentanze d'Arma. Per la prima volta dopo tanti anni, mentre il Capo dello Stato saliva dietro alla Corona da deporre in omaggio ai caduti di tutte le guerre, ho sentito risuonare le note della Canzone del Piave, che le nuove generazioni (quelle del "Bella ciao") non conoscono più... Decenni di egemonia di sinistra hanno lasciato un segno molto pesante che ancor oggi occupa tutti gli ambiti della cultura e della comunicazione. Nessun cenno è stato fatto dai commentatori; eppure è risuonata a lungo, a più riprese, durante la salita di tutta la scalinata. Possiamo sperare che questo sia il segnale di un nuovo inizio, pur se ancora timido e pieno di incognite; ma chissà, forse ce la faremo a tornare una Patria.
Non si può non partire dal Risorgimento che ha costituito l'Italia unita, prima di festeggiare la liberazione del 45! La Canzone del Piave la ripropongo di seguito per intero, per non dimenticare! 

La Canzone del Piave

Il Piave mormorava
Calmo e placido, al passaggio
Dei primi fanti, il ventiquattro maggio
L'esercito marciava
Per raggiunger la frontiera
Per far contro il nemico una barriera

Muti passaron quella notte i fanti
Tacere bisognava, e andare avanti

S'udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
Era un presagio dolce e lusinghiero
Il Piave mormorò: "Non passa lo straniero"

Ma in una notte trista
Si parlò di un fosco evento
E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
Ahi, quanta gente ha vista
Venir giù, lasciare il tetto
Poiché il nemico irruppe a Caporetto

Profughi ovunque, dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti

S'udiva allor, dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l'onde
Come un singhiozzo, in quell'autunno nero
Il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero"

E ritornò il nemico
Per l'orgoglio, per la fame
Volea sfogare tutte le sue brame
Vedeva il piano aprico
Di lassù, voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allora

"No" disse il Piave, "No" dissero i fanti
Mai più il nemico faccia un passo avanti

E si vide il Piave rigonfiar le sponde
E come i fanti combattevan le onde
Rosso del sangue del nemico altero
Il Piave comandò: "Indietro va', straniero"

Indietreggiò il nemico
Fino a Trieste, fino a Trento
E la vittoria sciolse le ali al vento
Fu sacro il patto antico
Tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti

Infranse, alfin, l'italico valore
Le forche e l'armi dell'impiccatore

Sicure l'Alpi, libere le sponde
E tacque il Piave: "Si placaron le onde"
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi
La Pace non trovò né oppressi, né stranier

Bergoglio, “l’amore omosessuale è un dono”?

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing. Qui l'indice degli articoli su Bergoglio, lobby gay ambiguità.
Bergoglio, “l’amore omosessuale è un dono”?

Nel suo recente libro, LIFE: My Story Through History (Life: la mia storia attraverso la storia), Papa Francesco auspica il sostegno legale alle unioni civili tra persone dello stesso sesso “che sperimentano il dono dell’amore”. In che senso, se esiste, l’amore omosessuale è un dono?

Il pensiero della Chiesa è che certamente non può essere un dono di Dio, né naturale (creaturale) né soprannaturale (sacramentale). Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la fonte ultima dell’amore è Dio stesso. Citando l’Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II del 1981, Familiaris Consortio, il Catechismo della Chiesa cattolica afferma:
Dio è amore e in se stesso vive un mistero di comunione e d’amore [eternamente unito nell’essere, nella relazione e nell’amore]. Creando il genere umano a sua immagine e somiglianza… Dio ha iscritto nell’umanità dell’uomo e della donna [Genesi 1, 27] la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità, dell’amore e della comunione.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

mercoledì 24 aprile 2024

Pio XII sul progresso tecnico che scopre la sapienza e l'armonia divine ma rischia di restringere lo sguardo dell'uomo alla sola materia

Il 24 aprile 1870 il beato Papa Pio IX, con l'approvazione del sacro Concilio Ecumenico Vaticano I, promulga la Costituzione dommatica "Dei Filius" sulla Fede Cattolica. Così recita l'ultimo canone: "Se qualcuno dirà che può accadere che ai dogmi della Chiesa si possa un giorno - nel continuo progresso della scienza - attribuire un senso diverso da quello che ha inteso e intende dare la Chiesa: sia anatema" (vedi). Di seguito un insegnamento di Pio XII sul progresso tecnologico tuttora perfettamente valido. La verità non cambia a seconda dei tempi. Nessuno sconto al mondo: Cristo al centro. Qui l'indice degli articoli dedicati a Pio XII. 

Radiomessaggio di Sua Santità Pio XII ai popoli di tutto mondo.

Intorno alla radiosa culla del Redentore

«Il popolo, che abitava nelle tenebre, vide una gran luce». Con questa vivida immagine lo spirito profetico d’Isaia [1] preannunziò la venuta sulla terra del celeste Bambino, Padre del futuro secolo e Principe della pace. Con questa medesima immagine, divenuta nella maturità dei tempi realtà confortatrice delle umane generazioni che si avvicendano in questo mondo pieno di caligine, Noi desideriamo, diletti figli e figlie dell’Orbe cattolico, esordire il Nostro Messaggio natalizio, e di essa servirCi per condurvi ancora una volta alla culla del neonato Salvatore, fulgida fonte di luce.

Luce che risplende nelle tenebre
Luce che squarcia e vince le tenebre è, infatti, il Natale del Signore nel suo essenziale significato, che l’Apostolo Giovanni espose e compendiò nel sublime esordio del suo Vangelo, riecheggiante la solennità della prima pagina del Genesi all’apparire della prima luce. « Il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi; e noi fummo spettatori della sua gloria, gloria, quale l’Unigenito ha dal Padre, pieno di grazia e di verità » [2]. Egli, vita e lume in se stesso, risplende nelle tenebre e accorda a tutti coloro, che aprono a lui i loro occhi e il loro cuore, a quelli che lo ricevono e credono in lui, il potere di divenire figli di Dio [3].

Italia : Giorgia Meloni condanna con forza la GPA

Qui l'indice dei documenti sulla realtà distopica
Italia : Giorgia Meloni condanna con forza la GPA

In occasione dell’incontro: “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”, tenutosi a Roma, Piazza di Pietra, presso la Camera di Commercio, il 12 aprile 2024; la Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, ha condannato senza riserve la Gestazione Per Altri (GPA) ed ha fatto sapere che una legge, più severa, verrà presto discussa in Parlamento.

La questione demografica
Per prima cosa occorre ricordare che l’Italia ha uno dei più bassi tassi di natalità in Europa, valutato in 1,25 bambini per donna (2021), preceduta dalla Spagna con un tasso di natalità di 1,19 e da Malta, che è scesa a 1,13 bambini per donna.

L'uomo come animale liturgico costituito dalla tradizione / Sostenuto dal passato: il ruolo normativo della tradizione nella vita (parte 1)

L'uomo come animale liturgico costituito dalla tradizione Sostenuto dal passato: il ruolo normativo della tradizione nella vita (parte 1)
Peter Kwasniewski

In un saggio composto da quattro parti relativamente compatte, spiegherò i modi in cui gli esseri umani sono creature dipendenti dalla tradizione; come la tradizione ci perfeziona come animali sociali, culturali e liturgici; come questa dipendenza e perfezione siano, secondo il disegno di Dio, rappresentate dalla Chiesa cattolica; e, infine, cosa succede quando gli individui e le società si ribellano alla tradizione o tentano di farne a meno.
Questo saggio fa parte del mio continuo sforzo di articolare i principi fondamentali del cattolicesimo tradizionale di fronte alle obiezioni mosse contro di esso dagli occidentali moderni (e, troppo spesso, dai cattolici che dovrebbero conoscerlo meglio).

Il cattolicesimo è essenzialmente tradizionale
Il cattolicesimo è intrinsecamente una religione di tradizione. L'apostolo Paolo scrive ai Corinzi: «Vi raccomando perché vi ricordate di me in ogni cosa e conservate le tradizioni come io ve le ho trasmesse» (1 Cor 11,2), e ai Tessalonicesi: «Dunque, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che vi abbiamo insegnato, sia a parole che per lettera» (2 Ts 2,15).

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

martedì 23 aprile 2024

Campagna internazionale per la completa libertà della Liturgia tradizionale

Di seguito trovate il testo della campagna avviata da Renaissance Catholique per la completa libertà della Liturgia tradizionale, con l'aggiunta di alcune chiose e link di approfondimento che propongo come mia – e, se volete, vostra – adesione all'iniziativa riprendendone e diffondendone il testo. Mi sono limitata all'essenziale (necessità di riconoscere e dibattere anche sulle cause della crisi senza individuare le quali non c'è soluzione) per non appesantire rischiando di diminuire l'efficacia. 
Qui l'indice degli articoli dedicati alla Traditionis custodes e successive ulteriori restrizioni.

Lutetiae parisiorum, die XXI mensis aprilis, dominica III post Pascha

Campagna internazionale per la piena libertà della liturgia tradizionale

Essere cattolici nel 2024 non è facile. In Occidente continua una massiccia scristianizzazione, tanto che il cattolicesimo sembra scomparire dalla scena pubblica. D’altra parte, il numero dei cristiani perseguitati per la loro fede continua a crescere. Per di più, la Chiesa sembra essere colpita da una crisi interna, che si riflette in un declino della pratica religiosa, in un calo delle vocazioni sacerdotali e religiose, in una minore pratica sacramentale e persino in dissensi tra sacerdoti, vescovi e cardinali, che ieri sarebbero stati impensabili. Ebbene: tra gli elementi che possono contribuire alla rinascita interna della Chiesa e alla ripresa del suo sviluppo missionario, c’è innanzitutto la celebrazione santa e dignitosa della sua liturgia, alla quale l’esempio e la presenza della liturgia romana tradizionale possono dare un potente aiuto.

Cina e occidente tra ordine e caos / Se i nomi non sono corretti, le parole non sono ragionevoli

L'articolo che segue ci richiama lo stretto rapporto tra padronanza della lingua e conoscenza, ricchezza interiore e conseguente capacità di esprimersi negli ambiti del proprio vivere. Ma anche la corrispondenza tra significante e significato, senza le distorsioni manipolatorie che caratterizzano la realtà odierna. Ed ecco entrare in campo ordine a caos. L'autore imbastisce un discorso incentrato sulla lingua cinese. 
Una delle cose più affascinanti degli ideogrammi che compongono la lingua cinese l'ho scoperta conoscendo quello che designa la comunicazione, complesso come tutti gli ideogrammi. Esso è la risultante degli ideogrammi, che si integrano vicendevolmente, riferiti alle disposizioni interiori ed esteriori corrispondenti ai seguenti significati: orecchio (ascolto), occhi (vista), attenzione completa (predisposizione interiore), cuore (intenzione profonda). Vedi immagine a lato... 
Sui problemi della lingua qui - qui e molto ci sarebbe da aggiungere...
Chi legge può trovare interessante conoscere la vicenda della questione Sino/Vaticana qui.

Cina e occidente tra ordine e caos
Aurelio Porfiri

Se vi capita, come a me, di studiare la lingua cinese, sono certo che una delle cose che troverete più affascinanti (e frustranti) riguarda le relazioni di parentela. Per noi la parola “cugino” copre un poco tutti i gradi di parentela (si può specificare di primo, di secondo grado, ma viene fatto abbastanza raramente) ma in Cina le relazioni all’interno della famiglia vengono specificate con grande precisione, specificando con la parola usata se il cugino è più giovane o più vecchio, uomo o donna e via precisando. Tutto questo ha un non so che di affascinante ma anche, per noi occidentali, c’è un certo aspetto terrificante, in quanto fa sembrare tutto molto più complicato. In realtà con questo aspetto si garantisce il mantenimento di un certo ordine necessario, si adeisce alla confuciana rettificazione dei nomi che preserva ordine e armonia e impedisce la manifestazione del caos: “Zilu disse: «Il signore di Wei intende affidarti il governo. Che cosa ti proponi di fare per prima cosa?». Il Maestro disse: «Per prima cosa occorre rettificare i nomi». Zilu replicò: «Proprio questo? Sei in errore. A che pro rettificare?». Il Maestro disse: «Sei proprio rozzo, You. L’uomo superiore è cauto quando non conosce. Se i nomi non sono corretti, le parole non sono ragionevoli; se le parole non sono ragionevoli, gli affari non giungono a compimento; se gli affari non giungono a compimento, i riti e la musica non sono fiorenti; se i riti e la musica non sono fiorenti, le pene e i castighi non sono equi; se le pene e i castighi non sono equi, il popolo non sa dove mettere le mani e i piedi. Perciò, quando l’uomo superiore pronuncia un nome, il nome deve potersi dire, e ciò che vien detto deve potersi mettere in pratica. In quel che l’uomo superiore dice nulla è scorretto»“.

Sembra che tutto questo sia un riflesso di quello che Ernst Jünger diceva nel suo Trattato del ribelle: “La legge e la sovranità, nei regni visibili e persino in quelli invisibili, hanno origine con l’imposizione dei nomi”. Questo garantisce il raggiungimento di quella “società più armoniosa” auspicata dall’ex leader cinese Hu Jintao, una società armoniosa che però non sembra avere anche i suoi lati oscuri.

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“Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” (Mt 13, 33). La parabola del lievito la trovo molto interessante e la troviamo poco dopo quella del granello di senape. Ma per il momento concentriamoci solo sulla parabola del lievito. Matteo Crimella (Grande e piccolo, aggiornamentisociali.it) offre una interpretazione interessante di questa parabola: “Tutto il contrasto è espresso da Gesù in una sola frase: una piccola quantità di lievito ha effetto su un’immensa quantità di farina. La meraviglia è la forza del lievito, senza che la parabola dica una sola parola sulla progressione, sull’effetto lento della lievitazione (notoriamente la pasta deve riposare di notte). L’accento cade sulla forza, sulla trasformazione, sulla sorpresa”. Ecco, l’effetto della sorpresa è quello che noi non possiamo preventivare, che non possiamo pianificare. La sorpresa è per sua natura caotica ma in questo caso possiamo parlare di un caos necessario, cioè un caos che dobbiamo accettare per far avanzare la nostra umanità. Mi viene ancora in aiuto Gesù e il miracolo della moltiplicazione di pani e pesci, il saper ricavare da poche risorse un grande risultato.

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Caos e ordine sembrano escludersi a vicenda ma non necessariamente. L’ordine è la risoluzione del caos. Cioè, l’ordine è in funzione del caos, non serve negare quest’ultimo, bisogna disciplinarlo. Pensare sia possibile o auspicabile un ordine senza caos è cercare di negare le leggi di natura. Anche la vita stessa nasce da un atto che per sua natura è disordinato e caotico, come l’atto sessuale. Un atto sessuale “asettico” sarebbe probabilmente di una noia mortale. Ma da quel caos dell’atto sessuale nasce una cosa grande come la vita.

Oppure pensiamo alla musica. La grande musica nasce quando l’ordine prende il sopravvento sul disordine. Cioè quando l’ordine dettato da un pensiero superiore sa dare un senso a fenomeni sonori che presi a sé potrebbero sembrare inconcludenti. Una musica tutta perfettamente consonante e regolare è di una noia pazzesca. All’ordine serve il caos ma in modo che il suddetto caos possa essere addomesticato e non prevalere. Dobbiamo ricorrere ancora a Confucio che ci riferisce su questo parlando della coltivazione dell’uomo superiore: “Confucio disse: «Da tre cose l’uomo superiore deve guardarsi: quando è giovane e la sua vitalità è in fermento deve guardarsi dalla lussuria; quando è adulto e la sua vitalità è robusta deve guardarsi dall’irascibilità; quando è anziano e la sua vitalità è indebolita, deve guardarsi dalla cupidigia»“. Non rifiuta la vitalità ma deve guardarsene per non cadere vittima della stessa.

Purtroppo segno dei regimi dittatoriali è quando non si disciplina il caos ma si tenta di eliminarlo. In questo caso si vive in una società in cui tutti hanno paura di tutto e in cui le legittime aspirazioni di ognuno sono irremediabilmente frustrate.

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È interessante notare come a monte del racconto della creazione cinese, come nel nostro racconto biblico, c’è un essere divino che porta ordine nel caos. Per i cinesi questo essere è Pangu. Il caos non deve essere assunto come principio valoriale, come purtroppo accade nelle nostre società, ma dobbiamo essere in grado di accettarne lo scatenarsi che è il segno della vitalità della natura per essere in grado di governarlo. Dio diede il dominio ai nostri progenitori su tutte le creature, perché esse fossero addomesticate. Dobbiamo essere in grado, come gli orientali insegnano, di “cavalcare la tigre”. Io credo che in questo sia consistita la grande saggezza della Chiesa cattolica che tradizionalmente era stata sempre salda sui principi ma comprensiva sulle applicazioni. Oggi invece si è comprensivi sui principi ma saldi sulle applicazioni, cioè tutti devono conformarsi ad una certa narrativa imposta dal pensiero dominante. -  Fonte